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Quali sono stati i dischi più importanti del 1977?
Il 1977 è stato, musicalmente parlando, un anno caratterizzato da forti contrasti e da correnti musicali che inevitabilmente avrebbero influenzato le future generazioni di musicisti.
IL 1977 è l’anno della disco music e i film Car Wash e Saturday Night Fever portano la discoteca sul grande schermo. Donna Summer e i Bee Gees imperversano lungo il mainstream.
È anche l’anno in cui esce Never mind the bollocks, il primo esplosivo disco dei Sex Pistola che apre definitivamente la strada al movimento musicale punk.
Purtroppo è anche un anno di lutti. Elvis viene trovato morto nella sua casa di Memphis Tennessee all’età di 42 anni. Il cantante Marc Bolan dei T.Rex muore in un incidente d’auto nel Regno Unito. Il cantante dei Lynyrd Skynyrd Ronnie Van Zandt e due compagni di band muoiono in un incidente aereo.
Infine il 1977 è un anno nel quale vedono la luce alcuni dischi molto interessanti, in alcuni casi addirittura seminali.
Proviamo quindi a stilare un elenco dei dischi più importanti del 1977.
David Bowie – Low e Heroes
Nel gennaio del 1977 David Bowie pubblica Low seguito ad ottobre da Heroes, rispettivamente l’undicesimo e il dodicesimo disco composti dall’artista. Low è considerato il primo album della cosiddetta “trilogia berlinese” composta da, per l’appunto, Low, “Heroes” e Lodger. Dei tre album, però, solo “Heroes” venne registrato interamente a Berlino.
Berlino, inteso come luogo geografico, c’entra poco con questi dischi. È invece determinante per Bowie che proprio durante la permanenza nella città tedesca riesce a superare la precedente esperienza glam rock e si reinventa, buttandosi a capofitto nell’arte e nella sperimentazione.
Grazie anche all’incontro con Brian Eno, riesce, tra il 1977 e il 1978, a comporre tre album seminali per la musica degli anni ottanta.
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Iggy Pop – The idiot
PPThe idiot è il titolo dell’album di debutto da solista dell’ex frontman degli Stooges Iggy Pop. The idiot segna l’allontanamento dal suono basato sulla chitarra del lavoro precedente di Pop, The Idiot è prodotto da David Bowie che collabora anche alla scrittura delle canzoni. L’album raggiunge il numero 72 negli Stati Uniti e il numero 30 nel Regno Unito.
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The Clash Album di debutto
La band punk londinese The Clash pubblica il loro omonimo album di debutto e raggiunge la posizione numero 12 nella classifica di vendita del Regno Unito. Il mix di punk, reggae e politica dell’album riceve ottime recensioni, ma non viene pubblicato negli Stati Uniti essendo considerato “non adatto alla radio”. Nonostante questo riesce a vendere oltre 100.000 copie d’importazione negli Stati Uniti.
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Foreigner Album di debutto
Il gruppo rock britannico/americano Foreigner pubblica il suo omonimo album di debutto e si classifica al quarto posto negli Stati Uniti. L’album contiene due singoli che arrivano dritti nella Top Ten degli Stati Uniti, “Feels Like The First Time” e “Cold As Ice”.
L’album diventa 5 volte disco di platino negli Stati Uniti.
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Yes – Going For The One
Dopo una pausa di due anni per registrare album da solista, il gruppo rock progressivo britannico Yes si riorganizza per pubblicare l’album Going For The One. Il tastierista Rick Wakeman si unisce nuovamente alla band e l’album è il loro secondo album numero 1 nel Regno Unito (#8 negli Stati Uniti) e il loro sesto LP nella Top Ten nel Regno Unito e quinto negli Stati Uniti.
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Sex pistols – Never mind the bollocks
Il gruppo punk rock britannico The Sex Pistols pubblica l’ album di debutto Never Mind The Bollocks. Il disco raggiunge il numero 1 nel Regno Unito, il numero 106 negli Stati Uniti e include singoli precedentemente pubblicati come “God Save The Queen” che, sebbene bandito dalla BBC, raggiunge comunque il numero 2 nel Regno Unito.
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Pink Floyd – Animals
Nel 1977 esce Animals, il decimo disco dei Pink Floyd. Si tratta dell’ennesimo capolavoro della band ma è anche il disco in cui Waters comincia a conquistare un ruolo predominante. Il lavoro di Gilmour e Wright è ancora importante ma l’intero disco è frutto di un concept di Waters.
L’album rispecchia in toto la visione disgustata che ha il bassista dei Pink Floyd nei confronti del mondo e della società capitalistica.
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Kansas – Point of Know return
Point of know return, quinto album della discografia dei Kansas, ha avuto il difficile compito di seguire un disco, Leftoverture, che era stato capace di vendere oltre quattro milioni di copie.
Point of know return riuscì ad eguagliare l’altissima qualità compositiva ed esecutiva del precedente vinile bissandone il successo commerciale, ben piazzandosi nelle classifiche americane, trasformando così la band in una vera e propria leggenda del Rock.
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Sicuramente questa lista non è esaustiva ma speriamo che sia comunque utile per scoprire o riscoprire alcuni gioielli discografici del passato.
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