The Who, la biografia

The Who, la biografia di una delle rock band più influenti degli anni sessanta/settanta.

The Who
The Who

Con oltre 100 milioni di dischi venduti dal 1964, anno delle loro prime apparizioni live, ad oggi gli Who sono ormai entrati a far parte dell’Olimpo dei grandissimi interpreti della musica rock.

La formazione storica, che poi è quella della migliori produzioni, era costituita da Pete Townshend (chitarrista e autore della maggior parte delle canzoni), Roger Daltrey (voce), John Entwistle (basso) e Keith Moon (batteria e percussioni).

Gli Who, dopo una relativamente breve gavetta live, raggiungono il successo nel 1965, con l’uscita dell’album My Generation, il cui omonimo brano diventa un inno generazionale e uno dei pezzi ancor oggi più conosciuti e rappresentativi della produzione della band. Fra l’altro My generation verrà inserito da Rolling Stone all’undicesimo posto nella classifica delle 500 più importanti canzoni di tutti i tempi. Non sarà comunque l’unico brano ad avere successo commerciale perch gli Who sono dei fenomeni nello sfornare un successo dopo l’altro senza però diventare mai banali o ripetitivi. Nel corso della loro carriera hanno infatto piazzato 27 singoli nei primi 40 posti delle classifiche di vendita britanniche e statunitensi, oltre a raggiungere la top ten con 17 album,ottenendo così18 dischi d’oro, 12 di platino, e 5 multi-platino solamente negli Stati Uniti.

Nel 1966 pubblicano A Quick One dove già si vede e si sente sopratutto il progredire della ricerca musicale di Townshend che è tesa alla realizzazione di un’opera rock a carattere teatrale, che si concretizzerà poi in Tommy (1969) e nella più matura Quadrophenia (1973).

Copertina dell'album The Who sell out
Copertina dell’album The Who sell out

Nel 1967 esce The who sell out che è un disco particolare, ironico e dissacrante.

Nel 1969 viene prodotto Tommy, originariamente su doppio vinile, che raggiunse il secondo posto della classifica inglese e il quarto in quella statunitense. È la prima opera rock della storia elaborata come tale, e , insieme a Quadrophenia, una delle due rock opera del gruppo.

Who’s Next , pubblicato nel 1971è il ventottesimo album nella classifica dei i 500 migliori album della storia della rivista Rolling Stone.

Dopo la pubblicazione di Tommy nel 1969, Pete Townshend concepisce un’altra opera rock intitolata Lifehouse, che avrebbe dovuto mischiare rock e teatro. Ma il progetto si rivela un fallimento. Tuttavia il chitarrista decide di salvarne le tracce per pubblicare successivamente un album, Who’s Next. Il gruppo è in uno stato di grazia e lo si capisce da brani come Baba O’Riley, lanciata da un’introduzione di sintetizzatore divenuta memorabile.

I due punti forti dell’album sono forse la ballata Behind Blue Eyes, caratterizzata dal connubio tra l’iniziale parte acustica e l’esplosione finale espressa dall’incessante rullare di Keith Moon, e il lungo manifesto di rivolta Won’t Get Fooled Again.

Dall’album è stato successivamente tratto il film Tommy diretto da Ken Russell.

Nel 1973 è la volta di Quadrophenia che esce come doppio album, pubblicato dalle labels Track/Polydor nel Regno Unito e da Track/MCA Records negli Stati Uniti.il disco raggiunse la posizione numero 2 sia nella UK Albums Chart che nella Billboard Pop Albums.Fu registrato tra il maggio del 1972 ed il giugno del 1973 a Londra come un’opera rock che narra, mostrando uno spaccato della società inglese degli anni sessanta, le vicissitudini di Jimmy, un giovane mod.

Nel 1975 vede la luce the Who by numbers mentre nel 1978 esce Who are you che è l’ultimo album della band registrato con in formazione il batterista storico Keith Moon, morto poco tempo dopo l’uscita dell’LP. Il disco raggiunse la seconda posizione in classifica in America e la numero 6 nel Regno Unito.Ci fu una pausa di circa tre anni tra Who Are You e The Who by Numbers, il precedente album della band. Il gruppo stava attraversando un periodo difficile a causa dei diversi progetti solisti dei membri, e dello stato di deterioramento progressivo di Moon, che ormai era sprofondato pesantemente nell’alcolismo e nell’abuso di droghe. In ogni caso il disco ebbe un enorme successo commerciale guadagnandosi un doppio platino negli usa un platino in Canada.

Dopo questo album ne saranno pubblicati altri tre ma di scarso valore.

L’influenza degli Who sulla musica che sarebbe arrivata a partire dalla fine degli anni settanta è stata enorme tanto che una buoa parte della critica li definisce The Godfathers of Punk (i Padrini del Punk) in molte pubblicazioni, films e documentari. Infatti parte della nascita del movimento punk e del punk rock si deve alla loro aggressività ed al loro atteggiamento arrogante sul palco. I Ramones, i Sex Pistols, i Clash, i Generation X e molte altre band punk e proto-punk hanno subito fortemente il loro ascendente e più tardi anche i Green Day non hanno mai fatto mistero di ammirare moltissimo gli Who.

Dopo la scomparsa di Keith Moon, morto nel 1978, e di John Entwistle, nel 2002, Townshend e Daltrey continuano a proporre dal vivo i loro brani più classici, accompagnati da Pino Palladino al basso e Zak Starkey (figlio di Richard, meglio conosciuto come Ringo Starr) alla batteria.

Nella lista dei 100 migliori artisti secondo Rolling Stone appaiono alla posizione 29. Tutti i membri della band fanno parte di una delle classifiche di Rolling Stone, di cui tre nella top ten del proprio strumento: Roger Daltrey alla posizione 61 dei migliori cantanti Rolling Stone‘s list of “100 Greatest Singers” in 2011, Pete Townshend alla 10 dei migliori chitarristi, Keith Moon alla 2 dei migliori batteristi, mentre John Entwistle si è posizionato al primo posto nella classifica dei migliori bassisti della storia.

Discografia essenziale

1965 – My Generation
1966 – A Quick One
1967 – The Who Sell Out
1969 – Tommy
1970 – Live at Leeds
1971 – Who’s Next
1973 – Quadrophenia
1975 – The Who by Numbers
1978 – Who Are You
1979 – The Kids Are Alright
1981 – Face Dances
1982 – It’s Hard
1984 – Who’s Last
1990 – Join Together
1996 – Live at the Isle of Wight Festival 1970
2000 – The BBC Sessions
2000 – Blues to the Bush
2002 – Encore Series 2002
2003 – Live at the Royal Albert Hall
2004 – Encore Series 2004
2006 – Encore Series 2006
2006 – Live from Toronto
2006 – Endless Wire

Discografia di Roger Daltrey

Discografia di Pete Townshend

 

My Best Reviews