dischi più importanti del 1976 david bowie station to station

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Il 1976 fu un anno particolare per il rock’n’roll e rappresentò senz’altro un punto di svolta per la scena musicale internazionale.

L’avvento del punk era imminente ma la cosiddetta vecchia guardia continuava a sfornare dischi anche di una certa importanza.

Alcuni dei rappresentanti di questo zoccolo duro rock, come per esempio Bob Dylan, Led Zeppelin e Rolling Stones, tentarono di mantenere la loro importanza e tipicità musicale pur cercando di adottare nuove forme.
dischi più importanti del 1976 david bowie station to station Altri, con un atteggiamento più avanguardista, come gli Aerosmith o i Kiss, presero quello che ritenevano opportuno dalle sonorità degli anni sessanta incanalandolo verso nuove direzioni mantenendo comunque sempre solide radici nel rock and roll tradizionale.

I lavori più interessanti comunque furono prodotti da artisti che stavano già con un piede nel futuro come il geniale David Bowie che in quest’anno entra nella fase art-rock, periodo questo suo che genererà capolavori assoluti e un infinito stuolo di imitatori, come i Ramones, profeti del punk rock made in USA.

In conclusione, considerando questa alternanza tra nuove e vecchie infuenze, possiamo dire che i dischi usciti nel 1976 furono di volta in volta datati, lungimiranti, senza tempo o saldamente legati alla loro era. E, a volte, riunirono tutti questi aspetti contemporaneamente. Di sicuro i migliori di questi ancora oggi sono in grado di produrre grandi emozioni.

Vediamo adesso di individuare i dischi più importanti del 1976 e lo facciamo partendo da David Bowie il quale pubblica Station to station. Questo disco rappresenta una sorta di ponte tra la precedente produzione glam rock di Bowie e la nuova direzione artistico-musicale, influenzata dalle sonorità proposte da gruppi come i Kraftwerk e i Neu!, che culminerà nella cosiddetta “trilogia di Berlino”, registrata con Brian Eno tra il 1977 e il 1979, comprendente i celebri album Low, Heroes, e Lodger.

Eagles hotel californiaGli Eagles scelgono il 1976 per pubblicare uno dei loro dischi più conosciuti contenente la canzone più famosa dell’intera produzione. Esce infatti quest’anno Hotel California che vende oltre 32 milioni di copie in tutto il mondo. La title track viene considerata da molti una delle migliori canzoni rock di sempre e per questo fu inclusa da Rolling Stone alla posizione numero 49 nella lista delle migliori 500 canzoni di tutti i tempi. Sempre gli Eagles avevano pubblicato nel 1976 ma alcuni mesi prima Their greatest hits che aveva venduto oltre 42 milioni di copie diventando uno dei dischi più venduti di sempre negli stati uniti.

Peter Frampton fa uscire Frampton comes alive!, un album live realizzato assemblando le registrazioni dal vivo fatte durante quattro concerti tenuti dal chitarrista durante il tour del 1975. Frampton comes alive! ebbe un successo clamoroso, venne certificato per ben otto volte disco di platino e divenne il disco live più venduto di sempre.

Sul fronte del progressive rock arrivano i Rush e i Camel.  I primi pubblicano uno dei loro migliori album ovvero 2112. Il disco, tipicamente un concept album, è il secondo più venduto della band canadese con oltre tre milioni di copie vendute.

I Camel pubblicano MoonmadnessSi tratta di un disco controverso, anche se di successo, perché pur essendo considerato da molta critica molto vicino ai livelli altissimi raggiunti con Mirage questo album porta in se i segnali della fine di un’epoca e di uno stile musicale che faticava a trovare uno spazio del panorama della metà degli anni settanta. Forse per questo comunque Moonmadness resta un disco di alto livello da ascoltare e riascoltare mille volte.

I Genesis piazzano sul mercato A Trick of the Tail, il settimo disco della band ma sopratutto il primo prodotto dopo la partenza di Peter Gabriel. Il disco, che inevitabilmente risente della mancanza di un artista dello spessore di Gabriel, ha comunque caratteristiche interessanti tanto che, all’epoca, sia la critica che il pubblico ne restarono favorevolmente sorpresi. A trick of the tail ottenne buone recensioni e arrivò a piazzarsi al terzo posto nelle classifiche britanniche, al quarto in Italia e Nuova Zelanda, al settimo nei Paesi Bassi e al trentunesimo in quelle statunitensi, posizione mai raggiunta dai Genesis fino ad allora.

I Led Zeppelin fanno uscire il loro disco meno capito e più sottovalutato, Presence. Pubblicato dopo il fantastico Physical graffiti, Presence è un disco più intimo che risente delle problematiche molto forti che stavano affrontando i vari membri del gruppo. Proprio per questo però risulta essere un disco estremamente interessante, tutt’altro che disprezzabile, all’interno del quale si trovano alcuni degli assoli più belli mai realizzati da Jimmy Page. In questo disco si trova inoltre anche quella che, giustamente, viene considerata come l’ultimo “grande” brano forgiato dalla creatività dei Led Zeppelin. Si tratta di Achilles last stand un pezzo di oltre 10 minuti nel quale la chitarra di Page la fa da padrone intessendo una autentica ragnatela di suoni unita ad una ritmica nella quale si vede chiaramente da dove trarranno ispirazione molti gruppi hard rock e metal che verranno nel futuro.

E’ dei Boston invece il disco d’esordio più performante del 1976 e, probabilmente, uno dei dischi d’esordio di maggior successo di sempre. Infatti con il loro primo disco omonimo i Boston realizzarono quello che sicuramente è il sogno di ogni musicista agli inizi. L’album raggiunse il terzo posto della classifica Billboard 200,arrivando a vendere oltre 17 milioni di copie nei soli Stati Uniti. La suo interno si trova la hit More Than a Feeling che ebbero l’indubbio merito di dare nuova energia al rock classico in un periodo dominato dalla disco music e dalla nascita del punk rock.

Nell’ambito un pò più “hard rock” gli AC/DC pubblicano due dischi storici della produzione della band che ancora aveva al suo interno il cantante Bon Scott. Gli album sono High voltage e Dirty deeds done dirt cheap che hanno al loro interno due masterpieces della produzione della band australiana, cioè T.N.T. e It’ a long way to the top (If you wanna rock and roll), e che, probabilmente anche grazie all’effetto traino di queste due hit, raggiungono ottimi risultati commerciali ( dischi d’oro e di platino).

Sfruttando in pieno l’onda del successo di Alive!, i Kiss pubblicano nel 1976 il loro quinto album intitolato Destroyer.

Questo disco è stato uno dei maggiori successi discografici della band. Basti pensare che la sola prevendita dell’album, ovvero la prenotazione del disco prima che fosse uscito sul mercato, ammontava ad oltre mezzo milione di copie. Non meraviglia quindi il fatto che, in breve tempo, Destroyer fu certificato per ben tre volte disco di platino.

Infine, per concludere questa carrellata sui dischi più importanti del 1976, non possiamo dimenticarci che il  23 aprile 1976 viene pubblicato dall’etichetta Sire Records, con numero di catalogo SASD-7520 (USA), il disco d’esordio omonimo dei Ramones, la band punk rock più rappresentativa del panorama americano.

Il primo disco dei Ramones contiene tutte le caratteristiche tipiche della musica dei “fratelli” Ramone e raccoglie brani che diventeranno pietre miliari come Blitzkrieg Bop53rd & 3rdI Wanna Be Your Boyfriend e Judy Is a Punk. Si tratta di un disco di esordio bruciante, che dura a mala pena mezz’ora , ma che lascia senza parole pubblico e critica del tempo.

 

Di @4min

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