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È il 1972 quando  Neil Young, che è ormai un cantautore amato e affermato nel panorama musicale mondiale, fa uscire Harvest, il suo quarto album da studio.

Harvest ha una storia abbastanza particolare che vale la pena di raccontare.

Alla fine del 1970, dopo aver pubblicato After the gold rush ed aver goduto di tutto il successo derivato da questo splendido album, Neil Young si trovò a passare attraverso un lungo periodo di cattiva salute. Il cantautore ebbe infatti in questo periodo un problema alla schiena che lo costrinse, fra l’altro, ad indossare un busto.

Nonostante questo, o forse proprio per questo ma non lo sapremo mai, Young decise di esibirsi in un tour acustico solista che coinvolse esclusivamente piccoli locali. La scelta di esibirsi senza alcuna band di accompagnamento fu dovuta anche dal suo recente allontanamento dai Crazy Horse, il gruppo che fino ad allora lo aveva sempre accompagnato i tour, causato principalmente dai problemi di droga del chitarrista Danny Whitten.

Durante questo tour solistico, che terminerà nel Febbraio del 1971, Young suona seduto ed esclusivamente la chitarra acustica o il pianoforte e durante queste esibizioni prova davanti al  pubblico alcuni brani assolutamente inediti che saranno poi inclusi in Harvest come Old Man, The Neddle and the Damage Done, A Man Needs a Maid, e Heart of Gold.

Terminato il tour e incassato il riscontro favorevole del pubblico riguardo ai nuovi brani il cantautore canadese si reca a Nashville  per partecipare al Johnny Cash show. In questa occasione incontrò Elliot Mazer, noto produttore discografico, il quale aveva da poco aperto i Quadrafonic Sound Studios  a Nashville. Il produttore chiese a Neil Young di registrare il nuovo album nei suoi studi e Young, colpito da alcune registrazioni effettuate in quegli studios, decise di accettare. Allo o stesso show di Johnny Cash parteciparono anche Linda Ronstandt e James Taylor i quali furono invitati da Young a partecipare alla registrazione del nuovo album.

Per la registrazione del disco Neil Young chiese un chitarrista, un bassista e un batterista e questi furono individuati in Kenny Buttrey , Tim Drummond, entrambi già collaboratori di Bob Dylan, e Ben Keith. La band così formata venne chiamata The stray gators.

Poco dopo essere entrati in studio le tracce base strumentali dei brani Heart of Gold, Old Man, Harvest, e Dance Dance Dance , che verrà esclusa dal disco,  erano pronte.

I cori di sottofondo furono realizzati con Linda Ronstandt e James Taylor. Quest’ultimo suonò anche il banjo a 6 corde  in Old Man.

I brani che comprendevano anche una parte elettrica furono invece tutti registrati in un vecchio fienile riadattato a studio di registrazione nel ranch di Young in California. Lo spazio all’interno del quale avvennero le registrazioni è quello riprodotto nell’immagine che si trova nel retro copertina di Harvest. La registrazione avvenne con la band che suonava come fosse dal vivosenza l’utilizzo di cuffie o altri accessori.

La scelta di registrare live causò una certa mancanza di pulizia sonora ma questo, nel complesso, piacque sia a Young che a Mazer che decisero di utlizzare queste tracce per il disco.

Così il bassista Tim Drummond, durante un’intervista, raccontò l’esperienza: “ Finimmo l’album in questo vecchio fienile ricoperto di merda d’uccello, con i buchi nelle travi del soffitto e con uno studio mobile in un camion parcheggiato sul retro. “

Con Harvest Neil Young raggiunge il suo massimo successo di vendite realizzando un’autentica perla.  Nel 1972, anno, come abbiamo già visto, fertilissimo dal punto di vista musicale, le atmosfere country e tipicamente “on the road”, la dolcezza delle ballate acustiche, l’energia dei pezzi elettrici fecero prevalere Harvest nella competizione contro autentici pezzi da 90 come Thick As A Brick dei Jethro Tull e Machine Head dei Deep Purple.

Alla fine questo disco fu certificato 4 volte disco di platino negli USA, 3 volte in UK e divenne disco d’oro in molti altri paesi europei, tra i quali anche l’Italia.

La tracklist di Harvest comprende quasi tutti brani diventati dei classici del repertorio di Young. Fra queste spiccano Heart of gold, che fu rilasciato anche come singolo raggiungendo la prima posizione nella U.S. Billboard Hot 100, The Needle and the Damage Done, nella quale il cantautore denuncia i danni provocati dalla dipendenza da eroina sperimentata dal chitarrista dei Crazy Horses, e Alabama. In quest’ultimo brano Neil Young si scaglia contro lo stato dell’Alabama denunciando il razzismo che ancora a quei tempi vi era fortemente radicato. Questa canzone evidentemente colpì nel segno perchè i Lynyrd Skynyrd si sentirono in dovere di scrivere, in risposta appunto al brano scritto da Young, il loro brano di maggior successo ossia Sweet home Alabama. A questo poi seguirono un pò di schermaglie ma alla fine vi fu una rappacificazione tra Neil Young e la band dall’Alabama. Anzi lo stesso Young ha più volte in sseguito eseguito la cover del celebre brano dei Lynyrd Skynyrd.

Harvest è stato più volte rimasterizzato e commercializzato semmpre con ottimi risultati. L’ultima versione su vinile da 180 gr. è del Dicembre 2009 e fa parte di una serie di ristampe che riguardavano i primi quattro albums da solista prodotti da Neil Young.

 

Track list di Harvest

Side A

Out On The Weekend
Harvest
A Man Needs A Maid
Heart Of Gold
Are You Ready For The Country

Side B

Old Man
There’s A World
Alabama
The Needle And The Damage Done
Words (Between The Lines Of Age)

 

Discografia di Neil Young 

 

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Harvest Neil Young
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Di @4min

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