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Sei un amante dei dischi in vinile? Allora è probabile che troverai utili i brevi consigli riportati in questo articolo su come conservare correttamente la tua collezione.

Considerando che spesso il costo sostenuto per acquistare i nostri amati disconi è tutt’altro che indifferente è necessario dedicare al corretto mantenimento della nostra collezione un pò di tempo. Vediamo quindi in pratica come Come conservare correttamente la tua collezione di dischi in vinile.

Il disco in vinile è, di per se stesso,  un oggetto piuttosto delicato e la polvere, lo sporco e l’usura in generale sono i suoi più grandi nemici. Partendo dal presupposto che è praticamente impossibile che un disco non si sporchi vediamo come comportarci per mantenere i solchi il più puliti possibile.

Vinile polverosoCombattere l’elettricità statica e la polvere : Gli effetti dell’elettricità statica ,che immancabilmente tende a essere presente sui dischi, possono essere diminuti anche di molto utilizzando le apposite buste di carta per contenere il vinile. Quelle che di solito si trovano all’interno del disco che abbiamo appena acquistato sono però spesso di livello qualitativo molto basso.

Le buste di qualità migliore sono realizzate in carta di alta grammatura e lavorata senza uso di acidi. In ogni modo utilizzando le buste di carta, anche quelle di migliore qualità, il semplice gesto di sfilare e infilare il disco nella busta stessa può causare dei graffi superficiali.

Un ulteriore grado di protezione si raggiunge utilizzando le buste in polietilene che però hanno, almeno quelle di grammatura più leggera,  la spiacevole caratteristica di accartocciarsi intorno ai bordi del disco creando dei “malloppi” di plastica poco piacevoli da vedere.

Infine ci sono le buste “ibride” costituite da una fodera esterna in carta di riso e da un rivestimento interno in polietilene antistatico per minimizzare gli effetti dell’elettricità statica. Unico difetto, costano parecchio però sono la scelta principale di molti audiofili di alto livello.

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Quando il disco è sul piatto è consigliabile  utilizzare delle apposite spazzole che hanno la superficieSpazzola velluto antistaticopulente in velluto antistatico. Ce ne sono anche in carbonio e in altri materiali più o meno futuribili, io personalmente però continuo a preferire il velluto antistatico.

La pulizia con la spazzola deve essere effettuata prima di ascoltare il disco e anche prima di riporlo nella sua custodia. Oltre alle spazzole è possibile utilizzare anche panni antistatici, che però sono poco pratici.

Esiste anche un oggetto composto da una maniglia e da un rullo fatto con una gomma particolare che acchiappa magnificamente la polvere. Il modello originale si chiama Nagaoka rolling record cleaner ma esistono anche modelli alternativi.

Conviene anche dedicare un pò di attenzione anche alla pulizia del tappetino del giradischi che, solitamente, in breve tempo diventa un ricettacolo di polvere.

Quando il disco è particolarmente sporco potrebbe essere necessario procedere ad una pulizia più profonda utilizzando uno degli innumerevoli detergenti liquidi presenti sul mercato oppure ad un vero e proprio lavaggio del vinile.

Il lavaggio del vinile si può effettuare a mano utilizzando, anche in questo caso, uno dei molti prodotti di lavaggio reperibili sul mercato diluiti con acqua distillata. Per il lavaggio bisogna procedere con un minimo di attenzione cercando di non bagnare l’etichetta del vinile e dedicando particolare attenzione all’asciugatura.

Se il lavaggio a mano non fa per voi sappiate che ci sono delle macchine per il lavaggio dei dischi. Queste macchine hanno diverse caratteristiche a seconda dell’utilizzo più o meno professionale che se ne vuole fare ed il loro prezzo, ovviamente, varia di pari passo. Le più popolari sono le Knosti e le Okki Nokki ma ve ne sono di simili di altri marchi che hanno lo stesso uso.

Le macchine per il lavaggio dei dischi funzionano in maniera automatica applicando, in modica quantita, un liquido detergente sulla superficie del disco che viene fatto ruotare all’interno del marchingegno. Durante questa rotazione la macchina scioglie lo sporco e poi tira via liquido e polvere dal vinile. Per le macchine di fascia medio bassa la fase di asciugatura è sempre da seguire con molta attenzione anche se è decisamente meno critica che nel lavaggio a mano.

Proteggiamo la cover : Le copertine dei dischi, che spesso sono delle opere d’arte, devono essere adeguatamente protette da tutti quei danni derivanti dallo sfregamento, dalla macchiatura accidentale, dal deterioramento del cartoncino e da tutte quei danni derivanti dall’umidità.

La cosa più logica, pratica e semplice da fare è utilizzare le buste di plastica appositamente proporzionate per questo utilizzo. Da preferire, secondo me, quelle rigide prodotte in Mylar che però hanno un costo abbastanza elevato. In ogni modo di buste ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, si va da quelle più semplici di spessore minimo a quelle dotate di chiusura a lembo e con spessore più consistente, da quelle con superficie satinata a quelle lucide. Insomma si tratta di scegliere quelle che più vi piacciono, l’importante è proteggere adeguatamente la superficie della copertina del disco.

Temperatura e umidità : Potrà sembrare banale dirlo ma i dischi devono essere conservati in un ambiente asciutto e non essere esposti a fonti di calore e a luci troppo forti per lunghi periodi.

Dove riporre i dischi : Evitare assolutamente di impilare i dischi uno sull’altro. Questo inevitabilmente comporta la deformazione del vinile.Vinyl record collection Il corretto modo di conservare i vinili è collocarli verticalmente sopra uno scaffale o su uno scaffale di libreria ovviamente tenendo presente tutto quello che trovate scritto sopra ovvero lontano da fonti di calore e in un ambiente non troppo umido.

Recuperare un vinile deformato: Nel caso in cui si abbia comunque, nonostante tutte le nostre cautele, a che fare con un disco deformato ci sono alcune cose che si possono fare per tentare di recuperarlo all’ascolto.Clamp per giradischi

Se la deformazione è lieve potrebbe essere sufficiente utilizzare un clamp. Il clamp, per chi non lo sapesse, è un peso che si innesta sul perno del giradischi e che schiaccia il disco sul piatto minimizzando l’effetto negativo dell’ondulazione del vinile.

Quando la deformazione è più grave, oltre all’uso del clamp, potrebbe funzionare una preventiva pressatura del disco ottenuta utilizzando un marchingegno che facilmente ci si può costruire in casa. Sono sufficienti due pezzi di legno lamellare, reperibili in un qualsiasi brico center, quadrati e un pò più grandi di un 33 giri. Si praticano 4 fori a ridosso degli angoli e uno al centro. Il foro centrale deve essere un pò più piccolo del foro centrale del disco.

Poi, su un solo lato di entrambi i  pannelli, occorre fissare un panno morbido pulito. Fatto questo si colloca il disco fra le due tavolette di legno a mò di sandwich e, utilizzando delle viti a farfalla con gli appositi bulloni, si comincia a stringere la morsa facendo in modo che le cinque viti siano strette tutte in egual misura.

Dopodiché si aspetta, non c’è un tempo preciso. Dipende dal tipo di deformazione del disco, dalla temperatura esterna e dal mille altre cose. diciamo che normalmente 24 ore sono sufficienti.

Spero che questi semplici suggerimenti possano aiutarti a godere al meglio della tua collezione. In ogni caso anche in questo campo, come in tutti gli altri, c’è sempre da imparare quindi se hai dei suggerimenti scrivi pure e, se vuoi, ci sono altri articoli dedicati a chi vuole iniziare a collezionare i dischi in vinile.

 

Di @4min

2 pensiero su “Come conservare correttamente la tua collezione di dischi in vinile”

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