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Proviamo a capire meglio come sono fatti e come funzionano i dischi in vinile.

dischi in vinilePrima di tutto vediamo di chiarire come sono fatti i nostri amati disconi neri. Il disco in vinile è un supporto di forma circolare, a disco appunto,  generato attraverso la forte compressione di una specie di polpetta di materiale plastico, cloruro di polivinile (da qui l’abbreviazione “vinile”) . Questo materiale plastico è stato introdotto nel 1948 ed è andato a sostituire la gommalacca, materiale con il quale venivano prodotti i dischi a 78 giri per i grammofoni fino a quel momento.

Il disco viene inciso da entrambi i lati con una singola scanalatura che procede a spirale dal bordo esterno verso il centro del disco ( ci sono stati alcuni rari casi in cui le tracce del disco sono state tracciate con andamento contrario, ma sono eccezioni).

Rispetto ai predecessori in gommalacca i dischi in vinile consentono una incisione di dimensioni inferiori aumentando la capacità, in termini di tempo, di registrazione. Ecco perchè dopo l’introduzione del vinile come supporto si sono potuti pubblicare albums con una durata anche superiore ai 60 minuti ( 30 per facciata).

Sempre rispetto ai vecchi dischi per grammofono i nuovi dischi hanno una maggiore solidità essendo il vinile molto più elastico e non soggetto a rottura anche in seguito a cadute o utilizzo maldestro. Inoltre i dischi in gommalacca venivano prodotti in diversi formati (25/30 cm) e venduti all’interno di semplici buste di carta o cartoncino con al centro un foro che rendeva visibile il contenuto della registrazione. I dischi in vinile vengono invece prodotti in due soli formati, 33 giri e 45 giri (12″ e 7″), che identificano  la velocità di rotazione necessaria per riprodurne il contenuto e venduti all’interno di buste di carta apposite inserite all’interno di  un ulteriore contenitore di cartoncino detto cover.

Un pò di storia

Tutto ebbe inizio negli anni 30  quando l’etichetta RCA Victor rese disponibile sul mercato la prima copia di un LP con il nome di Program transcription disc. Questo rivoluzionario disco fu progettato nella dimensione di 12″ per essere riprodotto a 33 giri e ⅓. Inizialmente questa novità si rivelò un fallimento sopratutto a causa degli effetti economici prodotti dalla grande depressione.

Dobbiamo attendere la seconda guerra mondiale quando, a causa della scarsità di materie prime, si incominciarono a produrre 78″ in vinile da inviare alle truppe inpegnate nelle zone di guerra.

A partire dal 1939 la Columbia records si impegnò nello sviluppo di questa tecnologia e nella realizzazione di sistemi per la riproduzione dei dischi in vinile alla portata di un più vasto pubblico. Finalmente nel 1948 gli LP a 33 giri 12″ furono presentati dai rappresentanti della Columbia Record durante una conferenza stampa a New York.

La rivalità tra la RCA Victor e la Columbia records portò la prima ad introdurre sul mercato il 45″ presentato come formato in competizione col 33 giri. Per alcuni anni si verificò una vera e propria “guerra delle velocità” che alla fine vide soccombere il povero 78″ definitivamente soppiantato dal più performante 45″.

A partire dal 1955 si cominciò a diffondere un interesse sempre più alto per le tecnologie che consentivano la riproduzione del suono in stereo il che ovviamente provocò un inevitabile lavoro di ricerca per individuare un sistema per registrare in stereo sul formato a 33 giri. Questo sistema fu sperimentato e approvato dalle industrie musicali fin dal 1957. Il pubblico cominciò ad acquistare sistemi stereo piuttosto lentamente e questo processo di aggiornamento tecnologico dai sistemi mono a quelli stereo andò avanti fino quasi alla fine degli anni sessanta.

All’inizio degli anni settanta fu introdotto un sistema di riproduzione del suono detto quadrifonico. In pratica il sistema di riproduzione era collegato non a due ma a quattro casse che venivano posizionate di fronte e di spalle a chi ascoltava la musica. L’effetto era quello di essere letteralmente avvolto dalla musica. Purtroppo si trattava di un sistema molto costoso che richiedeva un impianto di riproduzione specifico motivo per il quale le aziende produttrici cessarono la pubblicazione di titoli quadrifonici già a partire dal 1975.

La qualità dei dischi in vinile

La qualità sonora e la durata nel tempo dei dischi in vinile è strettamente dipendente dalla qualità della materia prima utlizzata. La stampa standard dei dischi è spesso realizzata utilizzando vinile riciclato mentre la versione “vergine”, 180/220 grammi, viene riservata per la stampa di edizioni di particolare pregio. Ultimamente molti classici della storia del rock, Led Zeppelin, Clash, Pink Floyd,  sono stati ristampati su vinili da 220 grammi.

Come avviene l’incisione del suono sui dischi in vinile

dischi in vinileL’incisione viene effettuata attraverso una macchina che si chiama Fonoincisore che è, in buona sostanza, un tornio speciale che realizza l’incisione “master” che poi sarà utilizzata per la stampa in serie dei dischi in vinile.
Durante la registrazione dei brani musicali sul supporto vengono incise delle onde che hanno lo stesso andamento delle onde sonore che rappresentano. Per i bassi quindi ci saranno onde di notevole lunghezza mentre per gli acuti le onde saranno molto corte. L’ampiezza di queste onde incise sul supporto determina l’intensità del suono, quindi a maggiore ampiezza corrisponde  un maggior volume del suono  inciso sul supporto.

Nelle prime incisioni l’onda veniva incisa sfruttando la profondità del solco, poi venne adottata l’incisione sulla superficie laterale del solco (incisione laterale), motivo per cui nelle incisioni i solchi sono esattamente concentrici solo in assenza di segnale registrato, mentre deviano rispetto all’ipotetico centro del solco in funzione dell’intensità del segnale registrato.
Nelle incisioni dei dischi attuali la profondità del solco è costante.

 

Di @4min

3 pensiero su “A proposito dei dischi in vinile”
  1. Ho una stampa Uk di Dark side of the moon.. Pink Floyd. SHVL 804 IE 064 o 05249 A8 / B7.. chiedevo gentilmente, può essere una prima stampa ???.. Lascio il mio indirizzo mail : giuliano.lodi@outlook.it
    Grazie mille in anticipo
    Cordiali saluti

    1. Salve,
      solo con il numero di catalogo non si può determinare se si tratta di una prima stampa. La cosa migliore è quella di controllare nel run out se trova inciso A2 (lato A) e B2 (Lato B). Questo identifica in maniera quasi certa la prima stampa UK. Ci sono poi altri elementi valutabili, per esempio :
      – la custodia interna è in carta fustellata nera semi-opaca foderata in politene con testo stampato in bianco che indica 2 numeri di brevetto in basso a sinistra [1125555/1072844] e “MADE IN GREAT BRITAIN” in basso a destra.
      – la scritta The Gramophone Co. Ltd parte a ore 10.00
      – Nell’etichetta il prisma è azzurro pieno
      Spero di essere stato d’aiuto

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