Una guida per orientarsi nell’acquisto dei dischi in vinile

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Pensando a tutte quelle occasioni nelle quali non è possibile utilizzare un giradischi scopriamo come digitalizzare la collezione di vinili.

Pur amando profondamente i dischi in vinile sotto ogni aspetto bisogna riconoscere che un difetto ce l’hanno, non sono portatili.

digitalizzare la collezione di viniliOvviamente, per ovviare all’inconveniente,  esiste anche la possibilità di procurarsi una copia del disco su un altro formato (CD audio, download files, streaming on line) ma in questo modo vengono a mancare le caratteristiche sonore che rendono insostituibili i nostri dischi.

Nasce quindi l’esigenza di portare la sonorità tipica del vinile su un altro supporto.

Partiamo dal presupposto che non c’è un solo modo per digitalizzare la tua collezione di vinili ma ne esistono di diversi. Alcuni di questi, vista l’alta qualità della sorgente sonora, sono da preferire.

Il modo più semplice e fedele, sembrerà banale dirlo ma non lo è, è quello che consiste nel collegare le uscite audio (line out) del vostro amplificatore all’ingresso (line in) dell’interfaccia audio del vostro PC.
digitalizzare la collezione di viniliL’uscita audio dell’amplificatore generalmente è divisa in due, una per il canale destro e una per il sinistro, occupate da connettori RCA (Bianco e rosso). Può essere identificata in varie maniere (line out, aux out, tape out, ecc) ma è sempre chiaramente indicato che si tratta di un’uscita. Esistono anche amplificatori, ma si parla di pezzi decisamente vintage, che hanno l’uscita audio in formato DIN a cinque poli.

Per quanto riguarda il dispositivo di acquisizione audio, quando utilizziamo schede “amatoriali” l’ingresso, di solito, è dotato di una presa per jack stereo da 3,5 mm (1/8 di pollice).
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Nel caso invece decideste di voler utilizzare una scheda audio semi-professionale o professionale, questa sarà dotata di ingressi con connettori diversi dal 3,5 mm, come per esempio prese RCA. In questo caso il cavo da utilizzare sarà diverso. Il cavo sarà costituito dai soliti due connettori RCA per il collegamento della line out dell’amplificatore e dai connettori specifici richiesti dalla scheda audio.

Sul mercato esistono infinite varianti di questi cavi con altrettante varianti in termini di qualità intrinseca del cavo stesso. Non avete che da sbizzarrirvi a cercare quello che fa più al caso vostro.

Una volta effettuato il collegamento fisico dei due apparati si passa all’acquisizione. Per quanto riguarda il vostro stereo potete pure abbassare a zero il volume. Infatti il livello dell’uscita di linea è fisso e non è influenzato dalle eventuali modifiche apportate con il volume o con l’equalizzatore.
Quello che invece potete fare è di regolare il livello di ingresso del PC tramite il software che utilizzerete per gestire l’acquisizione. Come per i cavi, anche per quanto riguarda il software di acquisizione audio non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Un secondo modo per modo per digitalizzare la collezione di vinili è quello di collegare l’uscita cuffie dell’amplificatore o del piatto all’ingresso di linea della scheda/interfaccia audio.

E’ una soluzione un po’ più complicata in termini di settaggio software e che, comunque, porta ad un risultato qualitativamente peggiore. E’ quindi da utilizzare quando effettivamente non si sia in grado di utilizzare il line out dell’amplificatore. Il cavo da utilizzare sarà quindi composto da due jack se utilizza una scheda entry leve o da un jack e due connettori adatti se utilizza la soluzione professionale.

Diversamente da quanto accade con il collegamento effettuato mediante l’uscita dell’amplificatore, il livello di uscita delle cuffie varia al variare del volume dell’amplificatore stesso e quindi è necessario impostare correttamente:
• il livello di uscita delle cuffie, agendo sul volume dell’impianto stereo
• il livello di ingresso del computer tramite il software specifico della scheda

Chiaramente con questo metodo il rischio di distorsione è molto alto. Occorre quindi effettuare qualche prova preventiva. Un trucco potrebbe essere quello di alzare molto il livello di ingresso del computer e agire progressivamente sul volume dell’amplificatore fino a raggiungere il risultato voluto. Se nel disco ci sono brano che hanno un livello sonoro elevato conviene partire con le prove da quelli in modo da scongiurare il pericolo di distorsione.

Nel caso il giradischi non sia collegato ad un amplificatore, non faccia parte di un sistema compatto amplificato e non sia nemmeno dotato di amplificatore integrato, esiste un terzo modo per digitalizzare la collezione di vinili .
Questa modalità implica l’utilizzo di specifiche interfacce hardware e consente di collegare il piatto direttamente alla scheda di acquisizione audio del vostro computer.

In effetti si tratta di una evenienza rara perchè, di solito, chi ha un giradischi di solito ha anche una qualche forma di amplificazione però non si sa mai.
L’interfaccia hardware da utilizzare è un preamplificatore phono, autoalimentato o con alimentazione esterna, che è dotato di ingresso per il giradischi (phono) e uscita USB, jack o RCA. Sul mercato, sono disponibili vari modelli di pre phono,da quelli più economici il cui prezzo si aggira attorno alle 100 euro a quelli professionali che arrivano a costare anche 800/1000 euro.

Con questa soluzione occorrerà inoltre munirsi di due cavi, uno, probabilmente già in vostro possesso, per collegare il piatto al preamplificatore e l’altro per collegare l’hardware al computer.

Ultima soluzione per digitalizzare la tua collezione di vinili, nel caso non abbiate ancora un piatto, è quella di acquistare un giradischi, fra i molti che esistono in commercio, dotato di convertitore AD integrato e uscita USB per il collegamento diretto al computer. In questo caso gran parte delle problematiche sono risolte automaticamente dal dispositivo stesso ma, purtroppo, molto spesso questo tipo di giradischi sono di qualità piuttosto bassa.

A prescindere da quale delle soluzioni tu decida di utilizzare digitalizzare la collezione di vinili è fondamentale eseguire una perfetta pulizia preventiva del disco che si vuole convertire in digitale.

Una volta determinata la soluzione hardware da utilizzare per digitalizzare la collezione di vinili occorre munirsi di un software adeguato per l’ottimizzazione dei files creati.

Esistono diverse soluzioni sul mercato sia commerciali che open source. La scelta è del tutto personale e dipende anche dall’utilizzo, amatoriale o professionale, che se ne vuole fare.

In ambito open source segnalo il progetto Audacity. Questo software, oltre all’innegabile pregio di essere gratuito, ha come caratteristiche principali il fatto di essere un software stabile puntualmente aggiornato, di essere multi piattaforma (Windows, Linux, MAC) e di lavorare con tutti i formati audio più comunemente utilizzati (WAV, AIFF, FLAC, MP2, MP3 or Ogg Vorbis ).

Come molto del software rilasciato con licenza GPL anche per Audacity è disponibile on line una grande quantità di materiale informativo anche molto specifico. Per la digitalizzazione dei vinili e delle audiocassette è disponibile qui una apposita sezione del wiki.

 

 

Di @4min

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