Camel, la biografia

Le radici dei Camel affondano nei primi anni 60, precisamente nel 1964 quando i fratelli Latimer cominciano a suanare all’interno di una band chiamata The phantom four. Con questa band acquisiscono una certa fama e, quando il bassista Graham Cooper si unisce al gruppo, ne cambiano il nome in Brew strange.

 

Dopo poco tempo Ian Latimer e Cooper lasciano il gruppo e vengono raggiunti dal batterista Andrew Ward con il quale Camelformano una nuova blues band che si chiama Brew. Questa formazione va avanti fino all’inizio degli anni settanta quando arriva il tastierista Peter Bardens e nascono uffcialmente i Camel.

Nel loro primo periodo il gruppo pubblica quattro album, il primo dei quali, omonimo, viene pubblicato dalla label MCA mentre i successivi saranno pubblicati a cura della Decca, casa discografica che legherà a se i Camel per circa dieci anni.

Il primo disco, Camel appunto, pubblicato nel 1973 viene accolto tiepidamente sia dal pubblico che dalla critica. In questo disco si cominciano ad intravedere le caratteristiche peculiari del progressive rock generato dai Camel ma ancora non in maniera decisa. Diciamo che questo album è la crisalide dalla quale, l’anno dopo, uscirà Mirage, il secondo disco del gruppo, che consoliderà il suono caratteristico del gruppo. Si tratta di un progressive rock dai toni fiabeschi, mai cupo, molto aereo e molto strumentale. Infatti le parti vocali sono ridotte all’osso e, all’interno della band, non c’è un vocalist designato.

Nel 1975 esce The Snow Goose dai più ritenuto il capolavoro dei Camel. Questo disco è un concept album strumentale ispirato alla fiaba omonima di Paul Gallico, nel quale spicca la loro grande capacità di strumentisti a tratti sostenuta in maniera discreta da elementi d’orchestra. Nell’ottobre del 1975 i Camel eseguirono The Snow Goose live alla Royal Albert Hall con l’accompagnamento della London Symphony Orchestra.Questo concerto fu utilizzato all’interno del doppio LP “A Live Record” che venne pubblicato nel 1978.

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Nel 1976 esce Moonmadness che, pur non essendo paragonabile al precedente, mantiene comunque alto il livello qualitativo della musica prodotta dai Camel cosa che avviene, del resto, anche con il vinile del 1977 intitolato Rain Dances. In questo disco compare, come collaboratore, Brian Eno che lascia la sua impronta sui brani rendendo l’album estremamente interessante. Come già detto nel 1978 esce il doppio LP “A Live Record” contenente registrazioni dal vivo degli anni precedenti, compresa l’esecuzione integrale di “The Snow Goose” alla Royal Albert Hall.

I Can See Your House From Here del ’79 segna una certa caduta di tono e di qualità espressiva. Occorre quindi attendere fino al 1981per rivedere un buon disco dei Camel che con Nude, altro concept album, riavvicinano il proprio suono alla matrice progressive. Nel 1982 Andy Ward è vittima di un incidente che gli danneggia una mano e, quindi, Latimer è costretto a prendere su di se tutto il peso della Band.

The Single Factor, pubblicato nel 1982 e preceduto da un live, viene realizzato con l’apporto compositivo Anthony Phillips, ex Genesis e con la partecipazione di Peter Bardens. Nel 1984 esce un altro concept, Stationary Traveller, che segna la fine del rapporto discografico con la Decca.

Da qui in poi i lavori dei camel saranno prodotti dall’etichetta Camel productions di proprietà di Latimer. La prima produzione della Camel productions è Dust & Dreams del 1991, ennesimo disco a tema che si ispira a The Grapes of Wrath, il noto romanzo diJohn Steinbeck. In seguito Latimer pubblicherà antologie live e materiali inediti registrati negli anni settanta e ottanta.

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